CNA Costruzioni: focus tematici sull’edilizia

CNA Costruzione auspica al più presto l’obbligatorietà del “fascicolo del fabbricato”
Il “certificato di stabilità” recentemente annunciato dal Ministro Delrio è sicuramente positivo, ma deve essere solo il primo passo verso il fascicolo del fabbricato
A seguito del drammatico crollo della palazzina di Torre Annunziata avvenuto nei giorni scorsi, il Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio ha annunciato che per gli edifici sarà obbligatorio il certificato di stabilità, un po’ come avviene attualmente con la certificazione energetica degli immobili. I costi della certificazione saranno detraibili all’85%, come avviene per il sismabonus. CNA COSTRUZIONI ritiene che il “certificato di stabilità” recentemente annunciato dal Ministro Delrio sia sicuramente positivo, ma deve essere solo il primo passo verso il fascicolo del fabbricato. Solo quest’ultimo rappresenta uno strumento determinante per conoscere le caratteristiche costruttive, le performances energetiche nonché le possibili criticità di un edificio: in sintesi la conoscenza dello stato delle nostre case. Purtroppo, però, in questi anni determinate lobby, soprattutto quelle dei proprietari immobiliari, con pretestuose motivazioni hanno lavorato per evitarne l’introduzione, complici alcuni politici che hanno supportato le loro tesi.

6° Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica dell’ENEA: con l’ecobonus attivati investimenti per 9,5 miliardi in 3 anni
Il rapporto ENEA afferma che in 10 anni, dal 2007 al 2016, con il meccanismo degli ecobonus sono stati effettuati circa 3 milioni di interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti per circa 32 miliardi di euro di investimenti totali. Inoltre, sono già stati raggiunti gli obiettivi di efficienza previsti dal Piano nazionale 2011 per il periodo 2005-2016 e gli obiettivi 2011-2020, indicati nel Piano 2014, sono stati raggiunti al 40%, con punte dell’84% nel settore residenziale; mentre trasporti e terziario, nel quale rientra la P.a., sono più lontani.

Materiali da costruzione, l’Italia si adegua alla Direttiva UE del 2011: in Gazzetta il testo del nuovo Decreto legislativo n. 106 del 16 giugno 2017 sulla commercializzazione dei prodotti da costruzione che entra in vigore il prossimo 9 agosto
Il decreto riforma l’intero settore nazionale dei prodotti da costruzione. L’obiettivo è adeguare la nostra legislazione agli standard comunitari: tutte le vecchie norme sono abrogate e integralmente sostituite dal provvedimento. Il nuovo testo punta a una semplificazione e al riordino del quadro normativo nazionale e degli adempimenti per le imprese, soprattutto piccole e medie. E cerca di introdurre un maggiore coordinamento delle amministrazioni competenti e delle procedure da esse adottate nel settore, al fine di incrementare l’efficacia dell’azione amministrativa e ridurre gli oneri per le imprese.

L’edilizia in legno continua a crescere. Interesse crescente grazie alle caratteristiche di sostenibilità e sicurezza delle strutture. Produzione a 703 milioni (+9,9%)
Il secondo Rapporto case ed edifici in legno, presentato ieri da FederlegnoArredo, presenta qualche lieta sorpresa e sfata alcuni luoghi comuni
L’Italia è riuscita a vendere case in legno ai tedeschi. Con una battuta, il presidente di FederlegnoArredo, Emanuele Orsini, mette bene a fuoco l’esplosione dell’edilizia in legno nel nostro Paese, che in questi anni di grave crisi del settore costruzioni è riuscita non solo a crescere in controtendenza, guadagnando quote di mercato, ma anche ad affermarsi all’estero, sfruttando il riconoscimento e la forza del brand «made in Italy».
L’Italia è infatti al quarto posto in Europa per la produzione di edifici prefabbricati in legno, con un valore della produzione che, nel 2015, ha raggiunto 700 milioni di euro, in crescita del 9,9% rispetto all’anno precedente e con una quota di mercato pari al 7,2% del totale dei permessi di costruire in Italia.
I nuovi edifici costruiti sono stati 3.200, per un totale di 3.400 unità abitative, mentre i permessi di costruire per nuove abitazioni in Italia crollavano, tra il 2007 e il 2015, da quasi 250mila a 41mila, quelli per case in legno sono andati aumentando.

Manutenzioni stradali bloccate, crolla il consumo di asfalto
(dati Siteb pubblicati su Edilizia e Territorio)
Nuovo record negativo per il consumo di asfalto (conglomerato bituminoso) in Italia, sceso nei primi quattro mesi del 2017 del 4,7%, dopo aver già toccato il minimo storico a fine 2016 (23 milioni di tonnellate contro i 45 milioni del 2006). In quella che solitamente rappresenta la stagione delle manutenzioni (maggio-settembre), al momento i lavori tardano a sbloccarsi, le buche continuano ad aumentare in volume e ampiezza e cresce il numero delle strade ammalorate chiuse al traffico e in cui, per ragioni di sicurezza, entrano in vigore nuove limitazioni alla circolazione e della velocità.
Dopo un 2016 chiuso in linea con l’anno precedente (+0,3%), nel primo quadrimestre 2017 i consumi di bitume in Italia hanno registrato un andamento negativo (-4,7%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Negli ultimi otto anni si è fatto a meno di investire 10 miliardi di euro in manutenzioni e ora ne occorrono ben 40 per ripristinare in maniera adeguata lo stato di salute delle nostre strade.
La produzione di conglomerato bituminoso per il 2017 si annuncia in linea con quella degli ultimi due anni, ovvero bloccata sui 23 milioni di tonnellate annue, ben distante dai 45 milioni toccati negli anni pre-crisi (2006) e dai 40 normalmente necessari per tenere in salute e sicure le nostre strade.

Per approfondire i focus, scaricare il pdf a questo link.

Aosta, 13 luglio 2017

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