Maxi appalto del Comune di Aosta: accorpare i servizi non significa tutelare le aziende locali

Le micro e le piccole imprese rappresentano il tessuto economico e produttivo più vivace della nostra Regione: l’articolo 51 del nuovo Codice degli appalti, entrato in vigore il 19 aprile 2016, intende tutelare la concorrenza e valorizzare queste realtà produttive e imprenditoriali tramite l’obbligo di suddivisione dell’appalto in lotti.

Le linee guida per la nuova gara per i servizi scolastici del Comune di Aosta, presentate ieri mattina in III Commissione consiliare dall’assessore comunale all’Istruzione Andrea Edoardo Paron, vanno nella direzione opposta rispetto a queste indicazioni.
L’appalto, infatti, non riguarda solamente la refezione: nei prossimi 3 anni, per 1 milione 500 mila euro l’anno, il vincitore della gara dovrà occuparsi anche della manutenzione ordinaria delle aree esterne, delle aree verdi, senza dimenticare lo sgombero neve e lo spargimento del sale. Inoltre, a questi, si aggiungono i servizi extrascolastici, con la gestione delle due ludoteche comunali e dei centri estivi, il coordinamento del personale ausiliario, i servizi di trasporto tra Arpuilles, Excenex e Gignod e l’assistenza al pedibus in città.

CNA Valle d’Aosta sottolinea che concentrando la domanda e aumentando la taglia dell’appalto, non si determinano automaticamente risparmi: al contrario, come dimostrato da diverse esperienze, spesso l’unico risultato è rappresentato dalla vittoria di figure di impresa attrezzate più per fare eseguire, che per eseguire direttamente i lavori, oppure di imprese lontane dal territorio, talvolta autentiche scatole vuote.

CNA Valle d’Aosta esprime la propria preoccupazione per la linea adottata e invita l’Amministrazione comunale a favorire il principio della pertinenza e della specializzazione delle imprese e a valorizzare le realtà valdostane che offrono professionalità, qualità dei servizi, competenze e specificità e che pagano i tributi alle casse regionali.
CNA Valle d’Aosta si chiede inoltre con quale criterio i pluripremiati dirigenti comunali abbiano valutato la pertinenza del servizio di refezione con tutte le altre prestazioni inserite nel bando e quali saranno le ricadute economiche sulle famiglie che usufruiranno della mensa.

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