Nelle ultime settimane CNA è stata impegnata con le altre Parti Sociali ed il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per la definizione di un protocollo di tutele in caso di condizioni climatiche estreme.
Il cambiamento climatico sta seriamente compromettendo la futura sostenibilità ambientale e economica del nostro sistema produttivo, comportando allo stesso tempo rischi per la salute e la sicurezza delle nostre Imprese. L’obiettivo prioritario dell’intesa è stato quello di coniugare la prosecuzione delle attività produttive con la garanzia di condizioni di sicurezza negli ambienti di lavoro e delle modalità lavorative, con particolare riferimento ai settori più esposti al rischio di infortuni e malattie professionali connessi alle emergenze climatiche.
Il Protocollo, dunque, rappresenta uno strumento di supporto per i territori e per specifici settori di attività e costituisce una cornice di riferimento, non solo per eventi climatici avversi dovuti al calore, ma per tutte le condizioni emergenziali che si possono verificare e che possono condizionare le attività economiche durante il loro svolgimento.
Fermo restando l’applicazione delle disposizioni specifiche previste dal d.lgs. 81/08 lo stesso affida ai tavoli contrattuali nazionali settoriali, territoriali o aziendali, il compito di declinare buone prassi e misure di prevenzione, riconoscendo a tal fine un ruolo di primaria rilevanza alle Parti Sociali.
A livello territoriale o settoriale potranno inoltre essere costituiti, ad iniziativa congiunta dei soggetti firmatari del presente Protocollo, specifici Gruppi di lavoro che potranno prevedere anche il coinvolgimento delle Autorità sanitarie locali e degli altri soggetti istituzionali coinvolti nelle iniziative per la gestione delle emergenze climatiche.
Infine, le Parti Sociali hanno richiesto al Ministero di recepire formalmente il protocollo quadro con l’impregno di supportarne l’efficacia, consentire l’automatico ricorso agli ammortizzatori sociali in tutte le ipotesi di riduzione o sospensione dell’orario di lavoro, anche in caso di lavoro stagionale, e assicurare alle imprese le tutele contro tutte le eventuali responsabilità, come, ad esempio, quelle connesse con il ritardo della consegna dei lavori legato agli eventi climatici estremi qui considerati.