“Più formazione e più qualità; una normativa che anche a livello europeo, accompagni questo percorso evolutivo del prodotto estetico”: così il segretario generale della CNA, Sergio Silvestrini, in occasione della assemblea annuale della Cepec, Confederazione europea dell’estetica che si è svolta stamattina nella sede nazionale di CNA a Roma. Silvestrini osserva che “troppe sono le differenze tra i Paesi in Europa e poca l’obbligatorietà dei livelli professionali. Quindi – spiega – il grande sforzo che stiamo cercando di fare, come organizzazione europea e come CNA in Italia, è quello di elevare la qualità dell’offerta”. La confederazione crede molto in questo settore, perchè “l’estetica ha un valore sociale e di benessere, non rappresenta solo un fattore estetico. Penso al valore importante dell’estetica cosiddetta sociale, ossia quella che interviene nelle operazioni di recupero psicologico e non solo degli ammalati di tumore. Questo settore – sottolinea il segretario generale – sta avendo una sua legislazione importante in Francia che speriamo, al di là delle sperimentazioni, di poter portare anche in Italia”. Insomma al settore, così delicato e in espansione, “serve maggiore qualità professionale e maggiore offerta formativa che sia adeguata agli altissimi livelli professionali”. La CNA lancia infine la richiesta di un fisco più amico: “Stante la rigidità di bilancio, che è nostra cura rispettare, tuttavia pensiamo sia legittimo chiedere, e noi lo faremo, un abbassamento dell’aliquota soprattutto per il settore dell’estetica sociale”.
Dal canto suo Laura Grilli, presidente del Cepec, ha ribadito la necessità di norme omogenee in Europa nel campo dell’estetica. “Il ruolo che può avere l’Europa è fondamentale- sottolinea- perché quella dell’estetista è una figura che si formerà a livello europeo. La differenziazione di norme che esistono oggi in ogni nazione europea- spiega Grilli- non permette anche la libera circolazione dei professionisti, favorendo così la concorrenza sleale”. A livello nazionale, il nodo è quello delle specializzazioni: “Il nostro settore è preso di mira da tante altre figure che si spacciano per professionisti del settore dell’estetica ma l’estetista in Europa è conosciuto con un’unica denominazione, appunto quello di estetista, e non si capisce quando si hanno delle specializzazioni particolare, come quella in ambito sociale o in trattamenti di dermopigmentazione. Insomma- conclude Grilli- ci sono tante imprese che si sono specializzate in un unico tipo di servizio ma questo non emerge se non grazie alle specializzazioni”.
In Italia il settore conta circa 40 mila delle 135 mila imprese dei dieci Paesi aderenti alla Cepec. CNA Benessere e Sanità è impegnata per una comune strategia europea delle principali associazioni dei professionisti della bellezza fin dalla nascita della Cepec. Importante ruolo è svolto dall’estetica sociale: sempre più spesso, infatti, la richiesta di trattamenti estetici maschera un disagio sociale, psicologico, fisico. L’estetista, di conseguenza, riveste un importante ruolo sociale come punto di partenza per il benessere psico-fisico delle persone. Svolge, inoltre, una funzione di sostegno per una possibile riabilitazione psicologica post traumatica a seguito d’interventi che hanno modificato l’immagine dell’individuo, e delle donne in particolare.
Costituita nel marzo 1995, la Cepec è la Confederazione europea dell’estetica. Riunisce le associazioni di dieci Paesi: Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Italia, Lettonia, Malta, Slovenia e Spagna. L’Italia è rappresentata da CNA Benessere e Sanità. È membro dell’Ueapme (l’Unione europea delle associazioni delle piccole imprese). Dal 2014 è presieduta da Laura Grilli, imprenditrice di Forlì.
Ecco il decalogo della Cepec:
1) Avere un ruolo nelle attività europee destinate a promuovere e sviluppare le imprese della bellezza in tutti i loro aspetti
2) Sviluppare una dimensione europea della formazione armonizzando le differenti prassi nazionali
3) Favorire lo scambio di informazioni sulle attività professionali per rafforzare la deontologia, la qualità, le norme e l’innovazione venendo incontro alle richieste dei consumatori, 4) Promuovere il Dialogo sociale nel settore, 5) Sostenere a livello europeo le azioni delle associazioni nazionali,
6) Organizzare i contatti fra i vari membri della Confederazione
7) Promuovere e organizzare conferenze, seminari, incontri, corsi e ogni altra attività promozionale, tecnica o culturale in favore dei professionisti della bellezza, 8) Incoraggiare e aiutare la formazione continua dei professionisti della bellezza
9) Sostenere lo scambio internazionale tra i giovani studenti di estetica
10) Promuovere e sostenere le organizzazioni dei professionisti della bellezza.
(via cna.it)
Aosta, 23 novembre 2017