RC Auto Autoriparatori Assicurazioni: lettera aperta ai carrozzieri

Per la terza volta, in pochi anni, ci siamo trovati a dover contrastare i tentativi del mondo assicurativo di modificare il codice delle assicurazioni per favorire la canalizzazione delle riparazioni dei sinistri, presso carrozzerie convenzionate. Dopo un lungo iter parlamentare, durante il quale CNA non ha mai mollato la presa, ad agosto 2017 la legge Concorrenza viene finalmente approvata, scongiurando quello che poteva essere un colpo letale per il mondo dell’autoriparazione indipendente.

Proprio in un’ottica di una maggior tutela e a garanzia della libertà del mercato del settore RC Auto, insieme alle altre associazioni maggiormente rappresentative, abbiamo avviato un dialogo con ANIA per dare seguito a quanto contenuto nella legge Concorrenza, ovvero delineare linee guida con procedure di gestione condivise e trasparenti, tempi rapidi di liquidazione, garanzia di libertà e indipendenza del mercato, qualità delle lavorazioni e riconoscimento del lavoro svolto.

La legge Concorrenza nei fatti ribadisce due principi fondamentali: libertà di scelta dell’automobilista di recarsi dal proprio autoriparatore di fiducia e il diritto al risarcimento integrale del danno. In aggiunta è stato sventato il pericolo che potesse essere vietato, attraverso una legge dello stato, l’utilizzo della cessione del credito.

ATTENZIONE: E’ importante essere consapevoli che la legge concorrenza non impedisce alle assicurazioni la canalizzazione del mercato della riparazione, attraverso il risarcimento in forma specifica, né vieta alle assicurazioni di inserire nei contratti clausole che impediscono l’utilizzo della cessione del credito, che rimangono accordi privati, tra assicurazione e assicurato.

Infatti continuano ad esserci, in barba alla legge, comportamenti da parte di alcuni grandi gruppi assicurativi che ignorano il principio della libertà di scelta, “obbligando” impropriamente l’automobilista ad avvalersi del circuito convenzionato, a scapito delle carrozzerie indipendenti.

Il protocollo serve appunto a dare maggiore applicazione a quanto sancito dalla legge, attraverso regole chiare, trasparenti, condivise dalle parti, nel rispetto del lavoro del carrozziere, della qualità della riparazione e a tutela dell’automobilista.

E’ importante sapere che:

  1. L’adesione al protocollo è assolutamente volontaria. Nessuna impresa sarà obbligata a recepire il protocollo, a meno che non lo ritenga utile
  2. E’ aperta a tutte le imprese della L.122/92, legge di settore dell’autoriparazione, quindi non solo alle imprese associate.
  3. L’adesione al protocollo, in caso di disaccordo con il perito, non impedisce di ricorrere alle vie legali, o a quelle che si ritengono più opportune. Infatti, in caso di sinistro con problemi di responsabilità o di mancato accordo con il perito, la pratica segue le vie ordinarie senza alcuna differenza rispetto a prima, anche tramite l’utilizzo di intermediari a difesa della propria posizione.
  4. Il protocollo non concorda nulla, men che meno la tariffa, che è lasciata al libero mercato, individua solo le voci di costo riconosciute. È stato introdotto il riconoscimento standard delle auto sostitutive, che spesso in molte regioni italiane non vengono pagate, è stato introdotto il riconoscimento della gestione del sinistro che sempre di più occupa un posto importante all’interno della nostra azienda, è stato introdotto il riconoscimento della presa e riconsegna a domicilio dell’autovettura. Ultimo, ma non meno importante, l’impegno a valutare modalità e parametri oggettivi per gestire i sinistri i cui danni superano il valore commerciale del veicolo, a tutela delle esigenze dei consumatori e della qualità del parco macchine circolante. Ciò si traduce nella possibilità di riparare un numero maggiore di macchine.
  5. Il protocollo contiene l’intento di definire una metodologia per la classificazione delle carrozzerie su base quantitativa e qualitativa. La tariffa non può che essere lasciata al libero mercato, ma ci dovrà pure essere una differenza tra chi lavora nel sottoscala e chi lavora nel rispetto delle norme, chi utilizza attrezzature tecnologicamente avanzate, chi utilizza personale qualificato e in totale sicurezza, chi è in grado di garantire la qualità del lavoro svolto. E’ davvero cosi sconveniente rendere visibile e far pesare la qualità della propria azienda e del proprio lavoro? Perché di questo si tratta.
  6. Il protocollo individua tempi certi per la gestione del sinistro e modalità relazionali tra carrozziere e assicurazione. E’ previsto un punto d’informazione all’interno del quale, dopo incarico del cliente per la riparazione del proprio veicolo, entro 5 giorni vengono mandati tutti i dati relativi al sinistro (numero sinistro, perito, liquidatore, mail e numeri utili). Una volta concordato con il perito l’ammontare del danno (qualora non ci fosse accordo si esce dal protocollo e si seguono le vie ordinarie) e dietro presentazione regolare di fattura  analitica, l’impresa assicuratrice si impegna a liquidare l’importo entro 15 giorni dal ricevimento della stessa.
  7. Il protocollo non indica alcun tempario (ognuno è libero di usare il proprio), si fa solo riferimento alla metodologia dei microtempi per il calcolo dei tempi di riparazione. Metodologia sviluppata tramite una tempificazione reale di smontaggio, rimontaggio e verniciatura delle macchine, che tiene in debita considerazione le difficoltà delle riparazioni e dell’usura del veicolo.
  8. Riconoscimento formale della cessione del credito che, pur essendo un istituto riconosciuto e tutelato dal codice civile (art. 1260) nei fatti continua ad essere vietato in numerose polizze assicurative vigenti.
  9. Il protocollo prevede la possibilità di stabilire canali di comunicazione tra le imprese riparatrici e le case costruttrici per individuare soluzioni e rendere più accessibile la riparazione e verranno fatte azioni per la diminuzione del costo dei ricambi.
  10. Il protocollo contiene l’intento di privilegiare (una possibilità di scelta del carrozziere e non un obbligo) la riparazione, laddove criteri di sicurezza e qualità vengano rispettati, e quindi valorizzare le abilità artigianali del carrozziere, che da sempre rappresentano il valore aggiunto che nessuno potrà mai erodere (un ricambio ad un prezzo più basso si trova più facilmente di un abile artigiano… poi si può sempre scegliere di fare i rivenditori).
  11. Il protocollo non è stato ancora sottoscritto, manca il passaggio formale con i consumatori
  12. Il protocollo, qualora venisse sottoscritto, non sarà definitivo né risolutivo di tutto, fondamentale sarà informare imprese e automobilisti.
  13. L’obiettivo del protocollo è evitare, per quanto possibile, il contenzioso, a tutela dell’autoriparatore e non di avvocati e patrocinatori.
  14. Sarà necessario, ed è previsto, un monitoraggio sulla reale applicazione e rispetto delle regole date, da parte del mondo assicurativo, imprenditoriale e associativo.

Questa è la versione completa e fedele dei reali contenuti del protocollo. Le linee guida non hanno la presunzione di rispondere in modo esaustivo e immediato a tutte le esigenze del settore ma crediamo rappresentino un valido inizio di dialogo e mediazione con gli attori principali del mercato. La guerra divide e demolisce, il dialogo serve a costruire.

In tutta onestà, nonostante il mandato che ci viene dato dalla legge,  il protocollo potrebbe anche non essere firmato, e ci eviteremmo anche un bel po’ di lavoro, ma al prossimo tentativo del mondo assicurativo, perché siate certi che ci sarà, potremmo non essere così fortunati da spuntarla ancora, vista la loro potenza e la capacità di lobby… e la nostra incapacità di fare fronte comune.

Il presidente di CNA Autoriparazione, Franco Mingozzi 
La responsabile di CNA Autoriparazione, Antonella Grasso

Aosta, 22 febbraio 2018 

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