Fatturazione elettronica: la videoconferenza e le risposte ai quesiti più frequenti

Il 1° gennaio dell’anno prossimo sarà una data storica. Salvo proroghe dell’ultima ora, sempre più improbabili visto che servirebbe una copertura di circa 2 miliardi di euro, qualsiasi fattura emessa da soggetti IVA dovrà avere un formato “xml”, essere inviata attraverso il Sistema di Interscambio e conservata in formato elettronico. Rimarranno analogiche solo le fatture emesse dai soggetti in regime di vantaggio (ex minimi) e in regime forfetario. Di questo e di molto altro si è parlato ieri in CNA nel corso di una videoconferenza dal titolo Gli strumenti per gestire il processo di fatturazione elettronica con l’Agenzia delle Entrate.

E’ possibile rivedere la videoconferenza a questo link.

Dopo una premessa di carattere generale sui termini dell’obbligo di fatturazione elettronica che entrerà in vigore l’anno prossimo, nel corso della videoconferenza sono stati illustrati gli strumenti messi a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per gestire tutto il processo di fatturazione elettronica: la gratuità di questi strumenti è frutto anche del lavoro portato avanti da CNA nel corso dell’iter parlamentare della scorsa Legge di Bilancio. E’ un errore parlare solo di adempimenti: dalla digitalizzazione degli adempimenti fiscali possono derivare alle imprese enormi potenzialità, ecco allora che è importante scoprire tutti i software a disposizione al momento. Sarà l’occasione per sottolineare ad esempio che la presenza stessa di software gratuiti rilasciati dall’Agenzia delle Entrate sta spingendo le società di software a costruire prodotti con nuove funzionalità, a prezzi più che accessibili. La CNA in questo ha fatto la sua parte, attraverso la stipula di un accordo con la società Sixtema per fornire prodotti a prezzi ancora più convenienti a tutte le imprese associate.

Il passaggio epocale investirà non solo le imprese, ma, nel breve-medio periodo, avrà un impatto più ampio su tutti gli adempimenti fiscali delle aziende, sul lavoro degli intermediari e sul loro collegamento con le imprese. E’ all’orizzonte un processo completamente nuovo per la tenuta della contabilità e in tutti i soggetti coinvolti è montata, in questi mesi di passaggio al nuovo sistema, la necessità di avere chiarezza. Il timore è amplificato dall’assenza di una fase di sperimentazione dei sistemi e di una disciplina fiscale adeguata al fisco digitale che verrà. Le imprese sono preoccupate prevalentemente di trovarsi di fronte all’impossibilità di emettere fatture elettroniche, unico documento per certificare i corrispettivi e pretendere il pagamento di quanto dovuto. Che succese se c’è un guasto tecnico al sistema? E se si perde la connessione Internet per problemi legati al gestore telefonico? E ancora in caso di guasto del modem o di stalli del Sistema di Interscambio? Basti pensare che quest’ultimo, a regime, sarà tenuto a gestire ogni anno circa 1,3 miliardi di fatture: tante sono solo quelle emesse tra imprese, secondo i dati dell’Osservatorio sulla fatturazione elettronica e Dematerializzazione del Politecnico di Milano.

Non è solo questione di sanzioni legate all’impossibilità di emettere le fatture elettroniche. Il vero problema è connesso al ritardo con cui l’impresa riesce ad incassare i corrispettivi per un lavoro già fatto: in questi casi manca una disciplina che, ad esempio, dia validità giuridica a un documento sostitutivo emesso prima della fattura elettronica. E questa è solo la prima delle norme che mancano all’appello. Altro vulnus è legato ad esempio a tutti gli acquisti con fattura il cliente che si troverà ad uscire da un negozio senza alcun documento che provi l’acquisto e l’avvenuto pagamento. Solo i consumatori finali possono, infatti, pretendere una copia cartacea conforme alla fattura elettronica che, in ogni caso, dovrà essere emessa e trasmessa attraverso il Sistema di Interscambio. Le imprese o i professionisti che acquistano nell’ambito dell’attività commerciale, ad oggi, dovranno attendere le ore 24 del giorno di effettuazione dell’operazione per avere un documento. L’amministrazione finanziaria, dal canto suo, non potrà pretendere dal cliente che esce dal negozio altro documento se non la fattura elettronica che, appunto, può essere emessa entro le ore 24 del giorno di effettuazione dell’operazione: un cane che si morde la coda.

(via cna.it)

Aosta, 18 ottobre 2018

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